Capolavoro e ultima opera progettata da Andrea Palladio, il Teatro Olimpico fu commissionato al celebre architetto dall’Accademia Olimpica, elitario circolo culturale attivo nelle lettere, scienze ed arti, di cui lo stesso Palladio faceva parte. La costruzione ebbe inizio nel 1580, ma Palladio non vide mai la realizzazione, a causa della sua morte improvvisa. Dopo varie e complesse vicende, fu completato e solennemente inaugurato durante il Carnevale del 1585, con la messa in scena dell’Edipo Re di Sofocle. Inserito dall’Unesco tra i beni patrimonio mondiale dell’umanità nel 1994, si presenta al visitatore con le scenografie lignee originali di Vincenzo Scamozzi, realizzate per la rappresentazione inaugurale e giunte miracolosamente intatte fino ai giorni nostri.
Il Teatro Olimpico ospita regolarmente, nelle stagioni primaverili e autunnali, rassegne musicali e teatrali, eventi istituzionali, concerti di musica classica, appuntamenti del festival New Conversations – Vicenza Jazz, il Ciclo di Spettacoli Classici e importanti spettacoli.
È una moderna struttura teatrale, progettata dall’architetto Gino Valle e inaugurata nel 2007. Dispone di due sale, la maggiore con una capienza di 910 posti (ma può arrivare fino a 954) e il ridotto con 380 posti, luminosi spazi interni e una grande terrazza, adatti a ospitare eventi di ogni tipo. Ogni sala ha un’entrata indipendente e un suo foyer, con annessi guardaroba, bar, un ristorante al piano superiore e una grande terrazza. Dal punto di vista tecnico, la sala maggiore è dotata di un palcoscenico di grandi dimensioni, adatto ad ospitare maxischermi, scenografie e allestimenti anche molto complessi, che consentono utilizzi di diversa natura, sia tradizionali che innovativi. All’esterno il Teatro è caratterizzato da un’alternanza di fasce a mattoni rossi e inserti in pietra bianca, che richiamano le prospicienti mura medioevali, ma anche i colori della città; è dotato di un ampio parcheggio gratuito.
La stagione artistica del Teatro Comunale di Vicenza propone in cartellone spettacoli di danza, prosa, musica classica e sinfonica, pop, rock, cabaret, musical, circo contemporaneo e cinema. Il Teatro ospita anche eventi esterni.
Si è consolidata negli anni la funzione del Teatro come polo culturale e artistico di riferimento per il territorio e la comunità, ma anche di aggregazione sociale e propedeutico alla creazione di valori identitari.
Nel suo ruolo di attrattore e processore culturale di nuova generazione, il Teatro Comunale di Vicenza produce innovazione, realizza spettacoli, ospita eventi dei generi più svariati e sperimenta; promuove la diffusione della cultura sul territorio attraverso la conoscenza e l’abitudine al consumo culturale nel campo delle arti performative, e non solo, con l’obiettivo di contribuire a creare spettatori consapevoli e partecipi. Nel rapporto del Teatro con la sua comunità diventa sempre più importante proporre e produrre nuove progettualità, ispirando visioni innovative sulla realtà, realizzando strumenti attivi per il cambiamento e la rinascita, in grado di generare benessere per i Cittadini, dal punto di vista fisico, psicologico, economico.
Il Teatro Astra di Vicenza appartiene al complesso ex-GIL, realizzato tra il dicembre 1934 e l’aprile 1936 su progetto dello studio padovano degli architetti Francesco Mansutti e Gino Miozzo. Restaurato nel 1986, in convenzione con il Comune di Vicenza è da questa data sede del Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia.
Ospita la produzione di spettacoli di prosa e di teatro ragazzi e la progettazione di stagioni che vedono avvicendarsi gli artisti più significativi della scena italiana e internazionale, con un’attenzione specifica per la ricerca, le giovani compagnie emergenti, la sperimentazione e l’innovazione dei linguaggi, temi di impegno civile e sociale.
Accanto alla vocazione per il contemporaneo, il Teatro Astra di Vicenza coltiva l’attenzione per le giovani generazioni con proposte specifiche che, grazie a spettacoli in matinée e la domenica pomeriggio, lo rendono punto di riferimento per le scuole e le famiglie di Vicenza e provincia. È inoltre sede della prima tappa di selezione nel triveneto del Premio Scenario e del Premio Scenario Infanzia, due tra i più importanti riconoscimenti nazionali del settore.
La Basilica palladiana, inserita dal 1994 nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è il simbolo della città di Vicenza.
Cuore pulsante dell’attività politica ed economica vicentina, in epoca medievale il Palazzo della Ragione si presentava come un edificio gotico, caratterizzato da un enorme salone al piano superiore e animato al piano terra da un attivo gruppo di botteghe. In seguito al crollo delle logge quattrocentesche progettate da Tommaso Formenton, nel XVI secolo il Consiglio della città si trovò a discutere sulla ristrutturazione dell’edificio: vennero coinvolti i grandi nomi dell’architettura del tempo, da Giulio Romano a Sebastiano Serlio, da Jacopo Sansovino a Michele Sanmicheli. Nonostante pareri tanto illustri, nel marzo del 1546 il Consiglio approvò il progetto di un architetto locale di appena trentotto anni, allora decisamente poco conosciuto: Andrea Palladio. Egli propose una struttura “elastica”, in grado di tener conto dei necessari allineamenti con le aperture e i varchi del preesistente palazzo quattrocentesco. Il sistema si basava sull’utilizzo della cosiddetta serliana, una struttura composta da un arco a luce costante affiancato da due aperture rettangolari, di larghezza variabile e quindi in grado di assorbire le differenze di ampiezza delle campate.
Per la carriera di Palladio il cantiere delle logge costituì un punto di svolta definitivo. Con questo egli divenne ufficialmente l’architetto della città di Vicenza, autore di una fabbrica grandiosa senza eguali nel Cinquecento veneto. L’opera è talmente rappresentativa del genio dell’architetto, da essere conosciuta come Basilica palladiana, che ancora oggi si presenta come luogo ideale di incontro e cultura, suggestiva sede museale per ospitare mostre ed eventi.
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